COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEEBruxelles, 11.4.2001COM(2001)211 definitivo

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEEBruxelles, 11.4.2001COM(2001)211 definitivoCOMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONEsulla prevenzione dei conflitti2COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONEsulla prevenzione dei conflittiINDICEIntroduzione…………………………………………………………………………………………………………… 61.Proiettare la stabilità ……………………………………………………………………………………. 7A.Il ruolo dell’UE nella promozione dell’integrazione…………………………………………… 7L’Unione e i suoi vicini ……………………………………………………………………………………………. 7Rafforzamento della cooperazione regionale in un contesto più ampio …………………………….. 8Instaurazione dei legami commerciali…………………………………………………………………………. 9BInserire la prevenzione dei conflitti nei programmi di cooperazione…………………… 10Approccio integrato ……………………………………………………………………………………………….11Ruolo dei documenti di strategia nazionale………………………………………………………………… 12Iniziative macroeconomiche……………………………………………………………………………………. 13Sostegno alla democrazia, allo Stato di diritto e alla società civile …………………………………. 14Riforma del settore della sicurezza…………………………………………………………………………… 15Misure postbelliche specifiche ………………………………………………………………………………… 16CAffrontare le questioni trasversali in modo più efficiente …………………………………. 17Droghe 17Armi leggere ………………………………………………………………………………………………………… 18Risorse naturali: gestione e accesso………………………………………………………………………….. 19Degrado ambientale ………………………………………………………………………………………………. 20Il diffondersi delle malattie contagiose ……………………………………………………………………… 20Flussi di popolazione e traffico di esseri umani ………………………………………………………….. 21Il ruolo del settore privato nelle aree instabili …………………………………………………………….. 212.Reazione rapida ai conflitti nascenti……………………………………………………………… 23A.Ottimizzazione degli strumenti della Comunità………………………………………………. 24BGarantire una reazione pronta da parte della Comunità ……………………………………. 25C.Strumenti politici e diplomatici……………………………………………………………………. 25Dialogo politico ……………………………………………………………………………………………………. 263Rappresentanti speciali dell’UE ……………………………………………………………………………….. 26D.Utilizzo delle sanzioni ……………………………………………………………………………….. 27E.Adattamento dei meccanismi dell’UE di gestione delle crisi……………………………… 283.Potenziare la cooperazione internazionale sulla prevenzione dei conflitti……………. 28A.Cooperazione con gli altri paesi…………………………………………………………………… 28BCooperazione con le organizzazioni internazionali………………………………………….. 29Cooperazione con le Nazioni unite …………………………………………………………………………… 29Cooperazione con le istituzioni di Bretton Woods ………………………………………………………. 30Cooperazione con l’OSCE e il Consiglio d’Europa………………………………………………………. 31Cooperazione con altri enti……………………………………………………………………………………… 31CCooperazione con le ONG ………………………………………………………………………….. 32Conclusione …………………………………………………………………………………………………………. 324SOMMARIOL’elenco sempre crescente delle cause di conflitto richiede una cooperazione internazionale eun’azione multilaterale di nuovo genere. L’UE, che di per sé è un progetto di pace e prosperitàin corso, ha un ruolo determinante da svolgere nell’ambito delle iniziative globali volte aprevenire i conflitti. A tal fine, essa ha a disposizione una ampia gamma di strumenti e diazioni a lungo e a breve termine.L’UE cerca di proiettare stabilità fra i suoi vicini immediati così come nel resto del mondosostenendo l’integrazione regionalee instaurandolegami commerciali. Grazie alla sua lungaesperienza in questi campi, l’UE è ben attrezzata al compito. Come esempi degli strumenti conprospettiva di stabilizzazione a lungo termine ci sono il sostegno diretto alle struttureregionali in Africa e le concessioni commerciali autonome ai Balcani occidentali.La politica di sviluppo e gli altri programmi di cooperazionesono senz’altro gli strumentipiù potenti di cui la Comunità dispone per affrontare le cause all’origine dei conflitti. Tuttavia,è necessario adottare un approccio veramente integrato e di lungo periodo che affronti tutti gliaspetti della stabilità strutturale nei paesi a rischio. Nel far questo, occorre garantire ilcoordinamento fra le attività della Commissione e quelle degli Stati membri. Sul pianopratico, i documenti strategici (documenti di strategia nazionale) preparati per ciascun paeseche riceve assistenza comunitaria, congiuntamente all’utilizzo di indicatori adeguati, sarannogli strumenti chiave per tradurre tale approccio in programmi di cooperazione.In quei paesi dove si manifesta il potenziale per un conflitto, può sorgere la necessità diconcentrare l’aiuto esterno al fine di far (ri)emergere un ambiente politico favorevole (peresempio,sostegno alla democrazia, Stato di diritto, società civile, mezzi di informazioneindipendenti, parità fra i sessi, ecc.).PuòsorgereanchelanecessitàchelaComunitàvengamaggiormente coinvo lta nellariforma del settore della sicurezza.Quandounpaeseescedaun conflitto, la Comunità dovrebbe contribuire in termini di consolidamento della paceattraverso programmi specifici quali i programmi diriabilitazione.Un altro approccio di integrazione della prevenzione dei conflitti è la ricerca, sia all’internodell’Unione che in un più ampio contesto internazionale, di soluzioni allequestionitrasversaliche possono contribuire alla tensione e ai conflitti. Le questioni più importantiriguardano la droga, le armi leggere, le risorse naturali, il degrado ambientale, i flussi dipopolazione, il traffico di esseri umani e, in grado minore, gli interessi del settore privato inaree di instabilità. Gli strumenti comunitari in queste aree sono suscettibili di ulterioresviluppo.Parallelamente alle azioni di prevenzione a lungo termine, l’UE dovrebbe migliorare lapropriacapacità di reazione rapidaa fronte di situazioni che in un paese dato minacciano didegenerare irrimediabilmente. A tal fine è chiaramente necessario un adeguato sistemad’allarme rapido. In situazioni di pre-crisi, si possono impiegare molti strumenti comunitari,compresi strumenti nuovi quali ilmeccanismo di reazione rapida. L’UE può ricorrere ad unagamma di alternative che vanno daldialogo politicoairappresentati specialie che nelfuturo possono comprendere meccanismi civili di gestione della crisi. Tutti questi strumentisono suscettibili di miglioramento, si possono rendere più sistematici e flessibili, mainevitabilmente occorre che siano fondati su una linea politica comune fra gli Stati membridell’UE.Sovente i conflitti potenziali valicano i confini. Per questo motivo è necessaria unacooperazione internazionaledelle attività di prevenzione di lungo periodo così come un

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